La tua domanda è delicata, ma alquanto pertinente. Uno dei più grandi problemi che la Chiesa deve affrontare oggi nella società è quello del peccato sessuale, particolarmente tra i giovani. Viene propagandata l'immoralità di ogni tipo: televisione, radio, giornali, riviste, tutto sembra attrarre i giovani al peccato
L'amore umano si esprime naturalmente nel linguaggio del corpo e che, quindi, ad una crescita graduale nella conoscenza e nell'impegno reciproco in vista del matrimonio, si accompagna giustamente una crescita graduale dell'intimità. L'amore dei fidanzati, pur non essendo ancora un amore coniugale, è di per sé orientato a fiorire nell'amore coniugale. La scoperta e il dono progressivo della corporeità fanno parte della comunicazione tra due persone che stanno camminando verso una comprensione sempre più seria e profonda del proprio rapporto. Lo sguardo che contempla la persona amata, il bacio, la carezza, il contatto possono costituire altrettante manifestazioni di tenerezza e di prossimità personale che preparano a poco a poco la coppia alla sessualità coniugale, riservando la piena e definitiva intimità fisica al momento in cui l'amore sarà giunto a sufficiente maturità e la fase vitale del fidanzamento si compirà nel matrimonio.
“ Congregazione per l'educazione cattolica "Orientamenti educativi sull’amore umano” (12.12.1983), ha scritto:“I rapporti intimi devono svolgersi soltanto nel quadro del matrimonio, perché solo allora si verifica la connessione inscindibile, voluta da Dio, tra il significato unitivo e il significato procreativo di tali rapporti, ordinati a mantenere, confermare ed esprimere una definitiva comunione di vita - "una sola carne" - mediante la realizzazione di un amore "umano", "totale", "fedele", "fecondo", cioè l’amore coniugale. Perciò le relazioni sessuali fuori del contesto matrimoniale costituiscono un disordine grave, perché sono espressione riservata a una realtà che ancora non esiste.” (OE 95)
3. Su altre manifestazioni affettive che coinvolgono la genitalità senza giungere al rapporto sessuale il medesimo documento dice:
“Si vanno sempre più diffondendo tra gli adolescenti e i giovani certe manifestazioni di tipo sessuale che di per sé dispongono al rapporto completo senza però giungere alla sua realizzazione. Queste manifestazioni della genitalità sono un disordine morale, perché avvengono al di fuori di un contesto matrimoniale” (OE 96).
Il principio che guida tutta la morale cristiana sulla sessualità è il seguente: l’esercizio della genitalità è proprio ed esclusivo del matrimonio.
L’esercizio della genitalità infatti manifesta la volontà di donarsi totalmente l’uno all’altro. E proprio perché totale include anche la capacità di donarsi reciprocamente la possibilità di diventare padre o madre. E questo viene attualizzato in maniera responsabile solo all’interno del matrimonio.
Pertanto ogni uso della genitalità che sia fine a se stesso è contrario al progetto di Dio.
I fidanzati sono chiamati a essere responsabili, saggi e onesti con se stessi, evitando comportamenti che possono scivolare, anche senza volerlo, verso un rapporto completo o che, comunque, possono configurare una forma, anche mascherata, di genitalizzazione
Quindi niente vicinanze e stimolazioni alla ricerca della gratuita eccitazione sessuale o,Dio non voglia, dell'orgasmo.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]Fuggite la fornicazione poiché foste comprati a prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo" (1 Corinzi 6:18-20).