Posted Gio Gen 15, 2015 8:14 pm
Sono un fervente cristiano, dedito alla preghiera, al raccoglimento e del tutto affidato alla divina misericordia.
Da tempo vorrei donarmi agli altri e in particolar modo ho sentito la chiamata di nostro Signore a donare quanto più di prezioso io possa dare: il mio seme. Quante sono le coppie cristianamente unite in nomine domini che pur volendolo ardentemente non possono per impotenti coeundi o generandi avere dei figli, che si tormentano per non poter offrire al Signore nuove fulgide testimonianze dell'amore di colui che così tanto ci ama?
Sento che a questo mi esorta colui che così tanto anche me ama: a donarmi agli altri e a rendere vivo quel "andate e moltiplicatevi". Che atto di cristiana generosità sarebbe!
Ma...il dubbio mi sorge, lancinante! Non è che questa chiamata è una trappola di belzebù per condurmi alla pena eterna? Poichè non vi è altro modo di (es)trarre il santissimo e preziosissimo liquore se non quello della masturbazione mi chiedo se quello che è un atto di somma e immensa carità (in cui il seme non sarebbe sparso sulla nuda terra!) non si possa trasformare in un sordido tranello, nella mia condanna a vivere nel più mortale dei peccati?